Storie di guarigioni miracolose
Quando parliamo di persone e benessere non parliamo di malattie e salute ma qui voglio portare un esempio di alcune ricerche scientifiche che illustrano quanto potente è in noi la capacità di cambiare il nostro sistema di vita attraverso ciò che accade dentro di noi, nella nostra anima, nel nostro cuore, muscoli e mente.
Quando ormai la scienza ha rintracciato moltissimi meccanismi biologici che sono in grado di modificare le nostre reazioni ad un evento stressante come una malattia dobbiamo poter conoscere le chiavi di accesso a tali meccanismi.
In un noto studio del dottor Bruno Klopfer (Psychological Variables in Human Cancer, in “Journal of Projective Techniques”, vol. 21, n 4, dicembre 1957 , pp. 331-340) si racconta la storia del Dr. West che aveva in carico il sig. Wright, malato di cancro allo stadio terminale.
Il paziente venne a sapere di un farmaco miracoloso che avrebbe potuto guarirlo dalla sua malattia. Il medico dapprima rifiutò perché il paziente non rientrava nel protocollo di prescrizione del farmaco che prevedeva un’aspettativa di vita di almeno tre mesi ed il paziente in questione aveva al massimo una settimana di vita. L’insistenza del paziente però ebbe la meglio ed il medico lo fece forzatamente rientrare nel protocollo di sperimentazione: tre giorni dopo la somministrazione del farmaco il paziente era in remissione, stava benissimo e il medico riscontrò la riduzione delle masse tumorali a circa la metà; dopo 10 giorni il paziente potè lasciare l’ospedale apparentemente totalmente guarito.
Per due mesi il paziente declamò il miracoloso prodotto che lo aveva fatto guarire finché la letteratura scientifica non dichiarò il clamoroso insuccesso del farmaco che non aveva realmente l’efficacia che era stata inizialmente proclamata. Il sig. Wright, che si fidava ciecamente di ciò che aveva letto sulla stampa cadde in profonda depressione e la sua malattia fece ritorno. Il suo medico stavolta agì deliberatamente d’astuzia e raccontò al paziente come, a causa del deterioramento subito da alcune scorte del farmaco, esse fossero risultate inefficaci ma che lui disponeva di alcune dosi purissime che avrebbero avuto l’effetto desiderato. Il sig. Wright si convinse dell’efficacia ed il medico gli somministrò un placebo ovvero un’iniezione di acqua distillata: il paziente nuovamente era in remissione e le masse tumorali “si sciolsero come palle di neve al sole”. Per altri due mesi il paziente tornò in salute fin quando un nuovo articolo dell’American Medical Association non dichiarò che lo studio nazionale del famoso farmaco in questione, il Krebiozen, ne aveva dimostrato l’assoluta inefficacia.
Il paziente perse completamente la fiducia nel farmaco ed il suo tumore tornò immediatamente e dopo due giorni il paziente morì invaso nuovamente dalle masse tumorali.
La seconda storia viene riportata nel “Journal of clinical investigation”(Wolf, Stewart, The effect of suggestion and Conditioning on the Action of Chemical Agentsin Human Subjects: the Farmacology of Placebos, vol. 29, n. 1, gennaio 1950, pp. 100-109) in cui una paziente gravemente sofferente di una forma patologica di nausea e vomito venne trattata con un farmaco che è ideato per indurre nausea e vomito.
La sua patologia era stata accertata attraverso la misurazione delle contrazioni dello stomaco attraverso un apposito apparecchio elettromiografico, i medici somministrarono il farmaco raccontando alla paziente degli effetti miracolosi del farmaco (e che in realtà avrebbe dovuto accentuare i suoi sintomi) e immediatamente dopo alla somministrazione tutti i sintomi sparirono. Il nome del farmaco era ipepac. La rilevazione delle suddette contrazioni anomale cessò a dimostrazione che l’effetto placebo ebbe effetto non solo sulla convinzione e sulla mente della paziente ma anche sul funzionamento biochimico del suo corpo.
Quali sono dunque le conclusioni da trarre?
Sicuramente che l’effetto placebo esiste e che il potere della nostra mente è immenso. É così grande che è capace di apportare cambiamenti biochimici immensi dentro di noi.
